Ultimi preparativi a Roma per la manifestazione odierna a Piazza Farnese. Come testimoniato dalle immagini, la Delegazione peloritana è presente allo sciopero confermato dalla FLC CGIL e dai COBAS.
Alle organizzazioni sindacali si uniranno migliaia di studenti delle scuole superiori e universitari, che scenderanno in strada per protestare contro l’impoverimento dell’Istruzione e contro i tagli effettuati dal Governo.
“Alle sette del mattino il nostro striscione era già appeso” dichiara Assunta Blandino, collaboratrice scolastica ed RSU presso l’IC Cannizzaro Galatti di Messina, “siamo qui dall’alba arrivati con un pullman partito ieri sera alle 20,30 da Messina pieno di studenti, insegnanti e personale ATA, perché non ci può bastare l’accontentino promesso dal ministro Profumo di coprire lo scatto del 2011, se questo costerà un terzo del fondo di istituto: come potremo garantire il servizio di pulizia, di vigilanza, la sicurezza degli alunni ora che nelle scuole siamo così pochi: fino ad oggi lo abbiamo fatto coprendo il servizio con lo straordinario, lavorando anche 9 ore in un giorno, ma se questi fondi saranno ridotti, chi resterà a scuola?!!!”
Anche il Prof. Riganello, partito dal liceo classico di S. Teresa, sottolinea: “Temiamo che l’aumento non retribuito dell’orario di insegnamento (da 18 a 24 ore) uscito dalla porta rientrerà dalla finestra, perché all’incontro del 22 novembre con i sindacati era presente il ministro del tesoro Grilli che rispetto alla ‘concessione’ dello scatto in cambio della riduzione del fondo di istituto (FIS), consapevole della impossibilità di mantenere le prestazioni aggiuntive garantite dalle attuali risorse, ha imposto l’apertura di una trattativa sulla cosiddetta “produttività” nella scuola.”
Graziamaria Pistorino, Segretario della FLC CGIL di Messina, dichiara: “Sui tagli alla scuola in questa provincia, confermiamo il nostro allarme sociale perché si è proceduto al licenziamento in tronco di una buona parte del precariato storico: oltre 1700 lavoratori, che corrispondono a 1700 professionisti in meno nelle scuole di questa provincia, per la formazione dei nostri figli. E’ stato come chiudere una grande fabbrica, mettendo a rischio la regolare erogazione del servizio pubblico, ma adesso, già in quest’anno scolastico, con la sottrazione di un terzo del fondo di istituto si produrrà la riduzione generalizzata dei servizi agli alunni e di supporto alla didattica. Che succederà nelle scuole quando, seguendo questo metodo, lo scatto del 2012 annullerà completamente la possibilità di svolgere attività aggiuntive all’orario di servizio: il governo chiede alla scuola di diminuire i propri servizi o di lavorare gratis???!! Il Governo tace invece su precariato e piano di stabilizzazioni docenti e ATA, tagli agli organici, finanziamenti alla scuola pubblica, docenti inidonei ( 100 a Messina!) e rinnovo del contratto bloccato da oltre tre anni.”
ARTICOLI CORRELATI